IL RUOLO DELLA FITOTERAPIA NELLA MEDICINA DEGLI ANNI DUEMILA

IL MANIFESTO DELLA SCUOLA “A. MATTIOLI”

1. NECESSITÀ DI UN RUOLO PER LA FITOTERAPIA MODERNA
Quando si parla di Fitoterapia sorgono spesso alcune domande. Viene da chiedersi quale sia l’utilità di questa forma di cura nella medicina attuale; come ha potuto essere abbandonato, in meno di un secolo, un metodo usato dall’uomo da sempre? Come mai è considerata una medicina complementare di impiego marginale? Può la fitoterapia riprendere il suo posto?

2. ANALISI DELLA MEDICINA ATTUALE
La medicina degli anni duemila ha fatto molti progressi, ha creato sistemi sempre più complessi di diagnosi e di cura. Ha una visione centrata sulla malattia intesa come un’entità astratta che colpisce organi o tessuti considerati singolarmente. Ha una diagnostica che analizza solo il processo dei sintomi e dei segni, e una terapia che promuove la loro rimozione con metodiche uguali per ogni persona e predefinite in protocolli terapeutici validati da studi clinici. Tutto questo ha prodotto un sistema molto complicato che spersonalizza l’uomo, fa crescere il numero dei malati e aumenta la spesa sanitaria.

3. FITOTERAPIA MEDICINA SCIENTIFICA
La cura con le piante permette di eseguire numerosi studi scientifici, sulle modalità di cura e sull’azione dei principi chimici contenuti nelle piante. Su Pub Med il termine Phytotherapy è citato 38.759 volte. Esistono anche degli studi di ottima qualità in doppio cieco randomizzato ( su Pub Med 1381 studi). Lo studio scientifico in fitoterapia presenta delle difficoltà peculiari legate all’ estratto vegetale in merito alla grande variabilità qualitativa e quantitativa, in merito a: tipi di estrazione, la variabilità fenotipica e genotipica, metodi di crescita, tempo di raccolta e conservazione, differenze geografiche e climatiche. Nonostante ciò esistono su PubMed 404 metanalisi su prodotti fitoterapici

4. LA PECULIARITÀ DEL PRODOTTO FITOTERAPICO IL FITOCOMPLESSO
Nella pianta sono presenti molti principi attivi associati tra loro a costituire un fitocomplesso, ma questi principi agiscono in modo unitario e ogni singolo componente ha un suo ruolo nell’equilibrio fisiologico della pianta. Spesso isolando il principio attivo viene privato di sostanze che hanno la capacità di modularlo e di equilibrarlo. I fitocomplessi vegetali manifestano molte azioni combinate su più tessuti biologici di tipo: ormonoregolatore, anitimicrobico (per virus, batteri e miceti), antinfiammatorio, detossificante, antiossidante, basificante.

5. AZIONE DEL FITOTERAPICO PREVALENTEMENTE SULLA FISIOLOGIA
Il fitocomplesso conferisce al fitoterapico una diversa modalità di azione, capace di agire non solo sul singolo sintomo, ma in modo più completo sull’attivazione dei tessuti, sul sostegno delle funzioni vitali e sulla regolazione ormonale. In questo modo si può dire che il fitoterapico agisce sulla fisiologia dell’organismo. Mentre la medicina convenzionale agisce sulla patologia dei tessuti.

6. POSSIBILITÀ DI UNA MEDICINA DIVERSA
La capacità di agire sulla fisiologia ci permette un cambiamento di mentalità, ci permette una medicina centrata sulla persona e non sulla malattia, ci permette una Medicina Umanistica. Un medicina che comprenda la malattia come un’alterazione dell’equilibrio delle reazioni biologiche, come un tentativo dell’organismo di trovare un nuovo equilibrio, di difendersi, di autocurarsi. Occorre comprendere che la malattia è costruita su misura della persona, sulla sua individualità biochimica e genetica, e si manifesta nell’interazione tra ambiente interno ed esterno, quindi diagnosi e trattamento sono da centrare sul paziente non sulla malattia. Una medicina che non sia basata solo sulla tecnica ma anche su altri valori proprio dell’uomo e del pensiero filosofico.

7. FITOTERAPIA UNA MEDICINA CHE RECUPERA L’ESPERIENZA ANTICA
Mentre la medicina moderna ha una fede assoluta nel razionalismo e ha il suo mito nella scienza che vuole quantificare tutti i fenomeni. La fitoterapia è vicina al modo di vedere delle Medicine Tradizionali dei vari continenti, come la medicina Cinese, la medicina Ayurveda e la Medicina Tradizionale Mediterranea. Sono medicine che tengono conto della persona nel suo insieme; piene di valori, di simboli, di miti e valorizzano la trascendenza. Per questo motivo la fitoterapia è stata inserita nelle medicine Complementari o Alternative.

8. LA STRADA VERSO UNA FITOTERAPIA MODERNA VICINA A QUELLA CONVENZIONALE.
C’è però una medicina moderna che recupera molti aspetti della visione antica: è la Medicina Funzio-nale (Functional Medicine) che accetta il pensiero scientifico, ma valuta la funzione dell’organo, non solo del sintomo e lavora sulla ricerca della causa profonda. La Medicina Funzionale (MF) tiene conto di vari fattori : carico tossinico, individualità biochimica, cura il paziente specifico, ha migliaia di studi clinico-scientifici, usa molto le piante e gli integratori. Possiamo perciò parlare di una Fitoterapia Funzionale (FF) che usa studi scientifici con una visione diversa da quella convenzionale.

9. FITOTERAPIA FUNZIONALE UNA FITOTERAPIA SCIENTIFICA INNOVATIVA
La FF si chiede cosa sia il vero metodo scientifico. Sviluppare l’attività professionale avendo chiari tutti i dati sulle cure possibili. Essere abituati a fare domande sul proprio lavoro. Essere in grado di adattarsi a circostanze diverse evitando pratiche formali e indolenti. Cercare di avere acume critico, selezionare, ordinare Ricercare col cuore, oltre che con la mente.
La FF è capace di recuperare il concetto di individualità biochimica fondato sull’unicità del patrimonio genetico (genotipo) e sulla possibilità di modularne in modo individuale l’espressione (fenotipo). Individualità che si manifesta attraverso diversi aspetti, come la metabolizzazione dei nutrienti, la reazione a tossine esogene ed endogene, l’elaborazione di informazioni a livello cellulare, le modalità delle reazioni biochimiche.
La FF recupera il ruolo dei mediatori chimici (ormoni, i neurotrasmettitori, le interleuchine, le citochine, i leucotrieni, ecc…), come importanti mezzi di comunicazione biologica. Ruolo che manifestano sullo stato di salute e di malattia. Infatti sono influenzati dalle comuni componenti della vita come: dieta, sonno, esercizio fisico, i cicli solare e lunari, ma anche le interazioni sociali, poi il loro ruolo influisce. La loro azione poi agisce su: infiammazione, stato ossidativo, la reattività allo stress. La scoperta che questi mediatori si armonizzano in forme diverse da persona a persona dando reattività diverse a livello di organo, e di tessuto ci fa scoprire l’importanza delle biotipologie.

10. I FONDAMENTI DELLA FITOTERAPIA FUNZIONALE
A. Nuova Metodologia Diagnostica (DIAGNOSTICA FUNZIONALE SPECIFICA) che usa gli strumenti della medicina convenzionale ma in modo diverso perché ha obiettivi diversi: vuole favorire la fisiologia dell’organismo. Nella valutazione tiene conto perciò dei seguenti aspetti: carico tossinico, stato funzionale dei tessuti (stato acidosi e stato ossidativo), l’individualità della persona dal punto di vista biochimico e mentale per una cura del paziente specifico non della malattia specifica
B. Nuovo Approccio Terapeutico (TERAPIA FUNZIONALE SPECIFICA) che si basa sui seguenti punti:
1. REGOLAZIONE DI BASE:
• Disintossicazione epatica generale
• Disintossicazione tessutale (stato acido-base, stato ossidativo e micronutrizione)
• Dieta detossinante
• Regolazione dello stato intestinale come cura dello stato infiammatorio generale
• Regolazione immunitaria e adattogeni dello stress
2. REGOLAZIONE DEGLI SQUILIBRI ORMONALI
• Asse ipotalamo-ipofisi-surreni
• Asse ipotalamo-ipofisi-tiroide
• Asse ipotalamo-ipofisi-gonadi

In questo modo si realizzerà una fitoterapia che è una vera medicina preventiva perché votata al benessere e alla vera salute della persona. Una medicina veramente moderna basata sulla Functional Medicine, ma anche sulle metodiche tradizionali come le Biotipologie e le qualità delle piante e su presupposti di pensiero della Medicina Umanistica che mette al primo posto la persona. Così la fitoterapia diviene una medicina praticabile dal medico del terzo millennio, con un metodo che va verso il futuro mantenendo le sue radici antiche.