Il SISTEMA DI REGOLAZIONE DELLA MATRICE TESSUTALE: Paradigma Chiave per la Fitoterapia e Integrata
Dr. Ruggero Grazioli, medico esperto in medicina complementare e fitoterapia clinica
Che cos’è il Sistema di Regolazione di Base della Matrice Tessutale
Negli studi della medicina biologica esiste un concetto tanto rivoluzionario quanto sottovalutato: il Sistema di Regolazione di Base della Matrice Tessutale, così come teorizzato dal medico e ricercatore tedesco Albert Pischinger (1899–1982), professore di Anatomia all’Università di Vienna e autore di uno dei più rilevanti studi sul ruolo del tessuto connettivo interstiziale nella regolazione fisiologica dell’organismo.
Pischinger elaborò un modello in cui la matrice extracellulare – l’ambiente che avvolge ogni cellula del nostro corpo – non è solo un supporto strutturale, ma un sistema attivo di regolazione che connette cellule, sistema nervoso autonomo, sistema immunitario e microcircolazione. Una rete dinamica che garantisce la comunicazione biochimica ed elettromagnetica tra tutte le unità funzionali del corpo.
Questo “spazio interstiziale” è quindi il primo e l’ultimo stadio di qualsiasi processo fisiologico o patologico. La cellula non esiste e non opera isolatamente, ma è immersa in un campo regolatorio che ne condiziona le funzioni vitali. È qui che la fitoterapia – come medicina del terreno biologico e biochimico – trova la sua peculiare espressione clinica.
La mancanza di regolazione: implicazioni fisiopatologiche
Quando la matrice si “blocca”, l’intero sistema biologico ne risente. La perdita di regolazione si manifesta con fenomeni di accumulo di sostanze tossiche, ristagno linfatico, infiammazione cronica di basso grado (low-grade inflammation) e disconnessione neurologica e immunitaria.
Questa disfunzione è alla base di molte patologie croniche e degenerative, come: le malattie autoimmuni (asma, allergie, dermatiti) malattie metaboliche: diabete tipo 2, sindrome metabolica, fibromialgia, patologie neurodegenerative, e persino alcuni tumori. Secondo Pischinger, non è la cellula il primo bersaglio della malattia, ma la matrice che la ospita.
Fisiologicamente, la matrice funge da filtro e da veicolo per le informazioni biochimiche. In caso di sovraccarico tossico, stress ossidativo o carenza di micronutrienti, questa funzione si deteriora e si entra in una fase di disorganizzazione sistemica, spesso silente ma progressiva.
Riferimenti scientifici
Albert Pischinger pubblicò nel 1975 il testo “Das System der Grundregulation“, oggi considerato una pietra miliare nella medicina sistemica. In esso descrive in modo dettagliato l’interazione tra cellule, matrice e capillari come un’unità funzionale indivisibile, sostenendo che ogni intervento terapeutico debba necessariamente passare per la “bonifica” della matrice.
Successivi studi, tra cui quelli del prof. Hartmut Heine, hanno approfondito il ruolo delle terminazioni nervose e delle cellule immunitarie nella matrice. Negli anni 2000, le ricerche sul sistema linfatico interstiziale e sull’extracellular matrix (ECM) hanno confermato le intuizioni pionieristiche di Pischinger, rivalutandole sotto una lente molecolare.
Uno studio pubblicato su Nature Reviews Molecular Cell Biology (Theocharis et al., 2016) mostra come la ECM sia coinvolta nei meccanismi di regolazione dell’immunità, nella rigenerazione tissutale e nel controllo epigenetico delle cellule. La sua alterazione è oggi riconosciuta come un biomarker precoce di disfunzione sistemica.
Diagnosi dello stato della matrice
La valutazione clinica della matrice è ancora oggi una sfida. Tuttavia, esistono strumenti e metodologie che ci permettono di interpretare il “terreno” biologico del paziente:
- Anamnesi funzionale profonda: considerare segni e sintomi “sottili” come astenia, dolori migranti, disturbi del sonno, disbiosi.
- Esami ematochimici mirati: PCR ultrasensibile, omocisteina, markers di stress ossidativo, rapporto sodio/potassio, funzione renale ed epatica.
- Microscopia in campo oscuro: utile per osservare lo stato dei globuli rossi e della matrice plasmatica.
- Test biofisici: impedenziometria, elettroagopuntura di Voll, segmentografia vegetativa.
- Valutazione linfatica e connettivale: tramite palpazione, tecniche osteopatiche o di riflessologia connettivale.
Approcci terapeutici integrati: fitoterapia, dieta e terapie fisiche
L’intervento terapeutico sulla matrice è per sua natura multimodale. È qui che la fitoterapia clinica trova uno dei suoi campi di applicazione più promettenti, attraverso piante che drenano, modulano, disintossicano e rigenerano.
Fitoterapia per la matrice
Prima della matrice bisogna assicurarsi il buon funzionamento degli organi deputati allo smaltimento delle tossine (detti emuntori) che sono in primo luogo i reni e il fegato, ma anche i polmoni e la pelle, l’intestino e il sistema linfatico. La matrice liberazione le tossine verso il sangue ma se gli emuntori specie reni e fegato non funzionano a dovere si ha accumulo nel sangue e trasporto delle tossine verso altri organi come pelle o organi più nobili come il sistema nervoso e il cervello con danni degenerativi.
- Drenanti emuntoriali (Taraxacum officinale, Desmodio adsecendens, Cynara scolymus): Favoriscono l’eliminazione le tossine dal sangue ed espellerle attraverso i principali organi emuntori (fegato, reni).
- Depuratori della matrice: Centella asiatica, Agrimonia eupatoria, Bardana, Meliloto, Piantago major, Gaglio aparine Betula verrucosa, sono deputarti a liberare la matrice da sostanze tossiche e indirizzarle nel circolo sanguigno o linfatico.
- Immunomodulanti naturali (Uncaria tomentosa, Echinacea purpurea, Astragalus membranaceus): Supportano e modulano la risposta immunitaria a livello della matrice.
- Antinfiammatori sistemici (Boswellia serrata, Harpagophytum procumbens): Riducono l’infiammazione cronica che può compromettere la funzione della matrice.
Questa classificazione dimostra come la fitoterapia possa agire in modo mirato sui diversi aspetti della disfunzione della matrice. La scelta delle piante specifiche dipenderà dalla valutazione individuale del paziente e dalle alterazioni riscontrate. È importante considerare la sinergia tra diverse piante per ottenere un effetto terapeutico più completo.
Alimentazione detossinante
- Alimenti poco lavorati da agricoltura o da allevamenti biologici naturalmente con minore contenuto di tossine. Con prevalenza di prodotti vegetali (frutta e verdure anche amare), carni bianche, legumi, semi oleosi (noci, mandorle)
- Supporto della barriera intestinale: glutamina, zinco, fermenti lattici, mucillagini.
- Idratazione adeguata con acque a basso residuo fisso e brodi vegetali.
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nel ridurre il carico tossinico e infiammatorio sull’organismo e sulla matrice. Una dieta ricca di nutrienti e povera di alimenti pro-infiammatori supporta la funzionalità della matrice e potenzia l'effetto della fitoterapia. Il ripristino dell’integrità della barriera intestinale è essenziale per ridurre il passaggio di
sostanze infiammatorie nel circolo sistemico e nella matrice.
Terapie fisiche e fisioterapiche
- Idroterapia Kneipp saune e bagno turco.
- Massaggio connettivale e tecniche di linfodrenaggio manuale.
- Onde d’urto a bassa intensità, campi elettromagnetici pulsati (PEMF).
- Osteopatia viscerale per migliorare la mobilità dei connettivi profondi.
Queste terapie possono agire direttamente sulla matrice migliorando la circolazione, il drenaggio linfatico e la mobilità dei tessuti connettivi, supportando così la sua funzione regolatoria.
Matrice tessutale: “ecosistema” regolarorio fondamentale
La matrice tessutale non è un semplice spazio anatomico: è un ecosistema regolatorio fondamentale per la salute dell’organismo. La visione pionieristica di Albert Pischinger ci insegna che ogni terapia realmente efficace deve prima di tutto ripristinare la capacità di autoregolazione del corpo.
In un’epoca in cui le malattie croniche e funzionali sono in costante aumento, riscoprire il concetto di Sistema di Regolazione di Base è non solo un atto culturale, ma una necessità clinica. La fitoterapia moderna ha tutti gli strumenti per agire sulla matrice: in modo dolce, progressivo e profondo.
Rieducare i medici e i pazienti a questo approccio integrato significa tornare a vedere il paziente nella sua unità organica e sistemica, in una medicina realmente centrata sulla persona.
Bibliografia Essenziale
1. Pischinger, A. (1975). Das System der Grundregulation. Karl F. Haug Verlag.
2. Heine, H. (1987). Manuale di morfologia e funzione del tessuto connettivo. Natura&Salute.
3. Theocharis, A.D., et al. (2016). “Extracellular matrix structure.” Nature Reviews Molecular Cell Biology, 17, 3–20.
4. Langevin, H.M., et al. (2021). “Connective tissue as a body-wide signaling network.” Journal of Cell Science, 134(7).